Cerignola, l’esperienza dei giovani che su Terra Aut dicono “no alle mafie” con “E!State Liberi!”

È stata una settimana intensa. Faticosa, ricca di emozioni, dinamica, piena di evoluzioni. Ora è tempo di partenze, bagagli e bilanci. Si è concluso con un lungo momento di verifica il campo della legalità “Il fresco profumo della libertà – trasformare l’orrore in bellezza” organizzato nell’ambito dei “Campi E!State Liberi” , che come ogni anno accompagnano i partecipanti nell’approfondimento di alcuni temi centrali per l’impegno di Libera nella rigenerazione dei territori. Per una settimana il bene confiscato di Terra Aut gestito dalla cooperativa sociale Altereco ha accolto un gruppo di oltre venti giovani e adulti provenienti da Rimini e due volontarie dello Spi Cgil di Rimini per vivere giornate di lavoro e di formazione sul bene intitolato alla memoria di Peppino Impastato.
“Un gruppo di giovanissimi provenienti da Rimini e provincia si è messo alla prova, uscendo dalla città e sporcandosi le mani nelle campagne a Terra Aut (Cerignola) per dire il proprio no alle mafie per tramutare tutto questo in impegno e voglia di conoscere – dicono dalla cooperativa sociale Altereco -. Oggi si conclude un pezzo di strada condivisa ma hanno raccolto il testimone, ora l’impegno continua… è importante scegliere da che parte stare e adoperarsi”. Durante il campo, quindi, i giovani partecipanti hanno avuto modo di avvicinarsi ai temi della valorizzazione e promozione del riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Hanno incontrato familiari di vittime innocenti di mafia, ascoltato storie, incrociato progetti sociali, assistito allo spettacolo teatrale “Stoc Ddò – Io sto qua”, prodotta da Meridiani Perduti e messa in scena da Sara Bevilacqua, che racconta la storia di Michele Fazio, un ragazzo barese ucciso per sbaglio dalla criminalità organizzata.
E ancora: hanno partecipato alla “Pastasciutta Antifascista”, hanno incontrato i referenti dello SPI CGIL Foggia e di Libera Foggia, dove guidati da Giuliano Sereno, Federica Bianchi e don Antonio Campo hanno conosciuto il quartiere Candelaro, le attività che si svolgono presso la parrocchia di Sacro Cuore ed i motivi che hanno spinto il presidio di Libera Foggia ad insediarsi in quella zona della città. Hanno visitato la bottega centonove/novantasei, che a Foggia in piazza Cavour n. 3 vende prodotti liberati dalle mafie, etici e solidali e che sin dal nome ribadisce l’importanza della legge sul riutilizzo sociale dei beni confiscati. Hanno scoperto luoghi e immobili appartenuti in passato alla criminalità organizzata e che adesso sono diventati luoghi di lavoro, diritti, riscatto, economia, inclusione.
“Un grazie speciale agli educatori e a tutti i membri della cooperativa che in questi giorni hanno concentrato le loro energie per realizzare al meglio questo percorso. Noi non ci fermiamo, le nostre attività continuano” concludono da Altereco. Quello su Terra Aut, dunque, rientrava tra gli otto campi organizzati nel periodo estivo grazie all’impegno e alla collaborazione tra i coordinamenti Provinciali di Libera presenti sul territorio e cooperative sociali ed associazioni locali, per favorire ai partecipanti esperienze formative e significative volte a conoscere le azioni di antimafia sociale sviluppatesi nel territorio, che hanno innescato il processo di trasformazione dell’orrore in bellezza.
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